Il documento della Presidenza nazionale Arci sulle prossime elezioni regionali
Le Regioni hanno importanti competenze e un ruolo fondamentale nell’attività di programmazione. Le loro scelte entrano nella vita quotidiana delle persone.
Per questo consideriamo svilente interpretare le prossime tornate elettorali regionali soltanto come un test in funzione delle dinamiche politiche nazionali.
Sanità, istruzione, formazione, contrasto del rischio idrogeologico e difesa del suolo, servizi per la cultura sono temi troppo importanti per scomparire nelle nebbie della propaganda e di un dibattito inutilmente sopra le righe.
Senza nascondere il timore di un esito a favore delle destre e senza far finta di non vedere la politicizzazione che si vorrebbe dare a questo voto, crediamo che non si debba perdere di vista il senso di queste elezioni: l’amministrazione regionale. E per noi queste amministrazioni dovranno essere ispirate – in Emilia-Romagna, in Calabria, nelle Marche, in Toscana – a politiche di uguaglianza, solidarietà e sviluppo sostenibile.
Siamo parte di una storia ispirata ai valori fondatori comuni della difesa della giustizia sociale, di una cultura popolare ed emancipativa, della solidarietà, della coesione, del mutualismo, della lotta contro una globalizzazione ingiusta, della rivendicazione di una sostenibilità ambientale, del contrasto alle mafie e ad ogni forma di violenza, della piena tutela dei diritti civili.
Riteniamo necessario rimettere in campo politiche in grado di ridurre, fino ad azzerare, il divario tra Nord e Sud e tra le diverse aree del Paese, anche attraverso l’affermazione dei valori di solidarietà, equità e unità nazionale oggi fortemente minacciati da un’idea di regionalismo differenziato che sembra ispirarsi all’egoismo ed all’emarginazione.
Siamo convinti che in fasi politiche e sociali di carattere straordinario occorra compiere tutti insieme un lavoro di ricomposizione, rinnovamento dei contenuti e delle proposte, nella prospettiva di rimotivare e dare fiducia ai cittadini nella possibilità di immaginare una nuova idea di società.
Con questo spirito presentiamo qui alcuni temi e proposte su cui auspichiamo un impegno da parte delle forze progressiste nelle campagne elettorali che nelle prossime settimane animeranno le regioni coinvolte.
E’ necessario che questo avvenga praticando la più ampia unità possibile delle forze progressiste nell’affrontare questa sfida elettorale, affrontando temi che per troppo tempo sono stati classificati come “allontanatori” del consenso.
Questo è possibile se soprattutto si sostengono i valori fondativi delle formazioni civili (solidarietà, mutualismo, educazione).
Con questo spirito presentiamo qui alcuni temi e proposte su cui auspichiamo un impegno da parte delle forze progressiste nelle campagne elettorali che nelle prossime settimane animeranno le regioni coinvolte:
1. Promuovere un nuovo modello di sviluppo sostenibile, nuovi percorsi di economia circolare mediante la sperimentazione di modelli di produzione e consumo basati sulla riduzione dell’impatto ambientale
2. Investire e promuovere l’incremento di nuovi posti di lavoro, fondandosi sui principi di una più equa redistribuzione sociale, sulla condivisione, riutilizzo, riciclo e riuso.
3. Mettere al centro il tema della riduzione delle diseguaglianze, prima di tutto quelle economiche, con la capacità di tenere assieme diritti e principi di solidarietà.
4. Garantire livelli di qualità e di accessibilità alla sanità pubblica, e l’affermazione di un sistema di welfare locale.
5. Farsi promotori di un modello di accoglienza diffusa dei rifugiati e dei richiedenti asilo e perseguire politiche di integrazione per i cittadini stranieri che vivono nel nostro paese.
6. Riconnettere le aree interne che, vivono il fenomeno della “desertificazione economica e sociale”, con le aree a più forte sviluppo economico con l’obiettivo di costruire una maggiore coesione territoriale.
7. Rivedere, anche in questa ottica, l’impianto istituzionale (cfr. svuotamento delle funzioni delle province / abolizione circoscrizioni / ripensamento delle unioni comunali) in chiave partecipativa.
8. Sostenere all’interno dei territori le istituzioni culturali presenti e valorizzare il tessuto associativo che ne rafforza la presenza e l‘impatto sociale.
9. Fornire risposte concrete all’emergenza abitativa ed alle crescenti richieste di alloggio razionalizzando le risorse disponibili e promuovendo investimenti adeguati.
10. Programmare interventi edilizi ed infrastrutturali caratterizzati dalla riduzione del consumo del suolo e dall’utilizzo di energie pulite e rinnovabili.
11. Organizzare un sistema dei trasporti pubblici sostenibile e integrato, capace di soddisfare le esigenze di mobilità ed in linea con gli obiettivi di accessibilità, efficienza e sicurezza.
Approvato dalla Presidenza nazionale Arci Aps, Roma 18 dicembre 2019