“Un evento importantissimo per la nostra categoria, che agevolerà tutti i prossimi passi”
Il 9 giugno 2021 è una data importantissima per il mondo dei Live Club italiani: alla Camera dei Deputati viene ufficializzata l’approvazione dell’ordine del giorno con cui si impegna il Governo per il riconoscimento giuridico di queste realtà.
KeepOn Live, Assomusica, Arci, associazioni che con l’iniziativa L’Ultimo Concerto? si sono fatte portavoce dell’urgenza a procedere verso questa direzione, accolgono la notizia con ritrovata speranza.
Federico Rasetti e Marco Manzella, rispettivamente direttore e presidente di KeepOn Live, commentano: “Questo impegno formale del Governo a procedere col riconoscimento dei Live Club può essere il giro di boa fra il prima e il dopo pandemia. Sancire un nuovo inizio, basato su maggiori tutele e sostegni per questi spazi, che potranno finalmente avere le condizioni di sostenibilità per prosperare; così da essere un potente volano di lavoro per tutta la filiera musicale e avere un impatto positivo per la socialità e la diffusione di cultura per i territori nei quali lavorano. Un risultato importante per come è stato conseguito: grazie alla collaborazione e alla cooperazione di diverse persone competenti e rappresentanti di Associazioni che hanno sempre capito l’importanza dei Live Club per tutto il tessuto sociale e lavorativo circostante. Proseguendo così, il raggiungimento del riconoscimento ufficiale per il quale lavoriamo da anni sarà sicuramente possibile”.
Vincenzo Spera, presidente di Assomusica: “Siamo felici che il Governo abbia preso coscienza dell’importanza dei locali di musica dal vivo e ci auguriamo che finalmente nella legge dello spettacolo dal vivo venga riconosciuta l’importanza del ruolo di questi spazi a favore della creatività artistica e che porti ad un definitivo riconoscimento delle venues di musica live come già avviene per le sale cinematografiche e teatri”.
Per Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci: “È un giorno decisivo per l’avvio del percorso di riconoscimento di un ambito culturale fino ad oggi poco valorizzato e poco conosciuto. Gli spazi culturali che chiamiamo ‘Live Club’, oltre ad essere incubatori di creatività e spazi di crescita per gli artisti, sono anche luoghi di progettazione culturale e di inclusione sociale. I Live Club in forma associativa rappresentano una parte importante di questo mondo e del non profit culturale italiano e plaudono a questo risultato non scontato”.
Un primo, fondamentale passo, quello conseguito nella giornata del 9 giugno, che avvicina i Live Club italiani a realtà analoghe appartenenti ad altri paesi europei.
A sottolineare l’estrema rilevanza di questa approvazione che impegna il Governo, anche Alessandra Carbonaro, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura a Montecitorio e firmataria dell’ordine del giorno:
”I live club, proprio come le sale cinematografiche, teatrali o da concerto, sono luoghi di creazione e diffusione di valore sociale, artistico e culturale. Riconoscerli giuridicamente nel nostro quadro normativo significherebbe identificare le singole realtà all’interno delle categorie extra Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e poterle sostenere economicamente. In favore di questo riconoscimento si pone l’ordine del giorno approvato al decreto Riaperture. Finalmente le attività nei live-club stanno ripartendo ma occorre fare un passo in avanti per salvaguardare questi importanti presidi di comunità’’
Nel paragrafo dell’ordine del giorno approvato in questi giorni si legge:
“L’introduzione nel quadro normativo del riconoscimento giuridico dei live-club agevolerebbe la catalogazione ministeriale delle realtà Extra FUS e permetterebbe di identificare in maniera puntuale le singole realtà ai fini dell’erogazione dei sostegni economici che, in molti casi, non riescono a raggiungere queste particolari attività.
Impegna il governo:
a valutare l’opportunità di disporre misure per il riconoscimento giuridico dei live-club sul modello degli esistenti esempi europei e della fattispecie dei cinema d’essai, anche attraverso l’istituzione di un’apposita commissione ministeriale che individui i criteri identificativi e i requisiti di accesso per il riconoscimento giuridico delle singole realtà”.