La scuola italiana ha paura della storia contemporanea? Da decenni non si aggiornano le indicazioni ministeriali, e lɜ studenti del nostro paese continuano a studiare la storia fino, al massimo, al secondo dopoguerra.
Nel frattempo è passato mezzo secolo, ma lɜ ragazzɜ – se fosse per il Ministero – arriverebbero alla Maturità senza sapere poco o nulla degli ultimi 50 anni.
Adesso, come se non bastasse, il Ministro Giuseppe Valditara non rinnova la convenzione (gratuita) con ANPI per permettere a partigianɜ e storichɜ dell’associazione di incontrare lɜ studenti per parlare di Resistenza e Costituzione.
Di cosa ha paura il Ministero dell’Istruzione? Di scoprire, e far scoprire allɜ studenti, che questo paese l’hanno ricostruito i partigiani, con la forza delle idee e dell’antifascismo?
La scuola è spazio di confronto e di scoperta: soltanto nel dialogo con lɜ altrɜ si può pensare di diventare adultɜ. Impedire all’ANPI di incontrare lɜ studenti significa avere paura di questo confronto. E significa pensare che la Resistenza sia una storia “di parte”.
Ma, come abbiamo già ripetuto in occasione della festa della Liberazione, il 25 aprile è una data divisiva solo se sei fascista.