Presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 76
Ermanno (il giovanissimo esordiente Claudio Segaluscio) è taciturno e passa i suoi giorni tra piccoli furti e slot machine.
È un ragazzo solo come tanti, immerso nella periferia romana, che cerca la ‘svolta’ e per ‘rimediare’ denaro facile si presta a riconoscere una bambina, che appena nata sarà venduta alla famiglia di uno zio disposto a tutto per realizzare il desiderio di maternità suo e di sua moglie, attraverso l’escamotage di un’adozione tra parenti. Ermanno controvoglia inizierà ad essere il ‘guardiano’ della giovanissima madre, Lena (Sandra Drzymalska), che arriva dalla Polonia, anche lei senza legami, anche lei con una soluzione facile in tasca: liberarsi della bambina e rifarsi una vita in Germania.
La narrazione del film è asciuttissima, l’empatia cresce lentamente come l’avvicinarsi di Lena a Ermanno fino all’utopia finale di poter avere una famiglia dal nulla – e nel nulla in cui sono immersi.
Con questo primo lungometraggio Sironi amplia la linea di ricerca già sperimentata in Valparaiso, dove la maternità era già al centro di una riflessione sul conflitto tra desideri e status sociale, e lo fa sfuggendo alla retorica, sviandola in continuazione, a cominciare dalla splendida fotografia (non c’è mai sole in Sole), che fa annaspare i personaggi in un blu livido.
Un film prezioso, che non cerca la via più comoda e non cede alle lusinghe dell’ottimismo.
Guarda il trailer del film in hd al link https://www.youtube.com/watch?v=LdgBVdxVQkk