ROMA, 24 OTTOBRE 2024 – L’Arci esprime la sua piena solidarietà alla giudice Silvia Albano, vittima di gravi minacce di morte a seguito delle decisioni assunte dal Tribunale di Roma, di cui fa parte, in merito al trattenimento dei migranti in Albania.
Questi atti intimidatori, che si inseriscono in un clima di crescente tensione e odio, alimentato quotidianamente anche da esponenti politici, sono inaccettabili e devono essere respinti.
In una società che si vuole definire democratica, civile, fondata sullo stato di diritto, non può esserci spazio per l’odio e le minacce di morte.
La magistratura deve poter lavorare nel solco della sua autonomia, che nessuno può permettersi di mettere in discussione, pena il tradimento dei fondamenti costituzionali.
La giudice Silvia Albano ha sempre lavorato con impegno per difendere i principi costituzionali e garantire giustizia a chi ne ha più bisogno. La sua determinazione nell’affrontare temi delicati, come l’immigrazione e i diritti umani, ha reso ancora più inaccettabili gli attacchi che sta subendo.
“Le minacce contro la giudice Silvia Albano – dichiara Walter Massa, presidente nazionale Arci – sono un attacco diretto non solo alla sua persona, ma ai valori della giustizia e della democrazia che ogni magistrato rappresenta. In questo Paese da troppo tempo l’attacco a chi difende i diritti fondamentali costituzionalmente riconosciuti è diventato uno sport di moda e si sprecano gli interventi quotidiani degli odiatori seriali sotto le mentite spoglie di ‘politici’. È intollerabile che chi difende i diritti fondamentali sia messo in pericolo per il proprio lavoro. L’Arci si schiera al suo fianco e al fianco di tutte e tutti coloro che quotidianamente lottano per una società più equa, respingendo con forza ogni tentativo di intimidazione”.
L’Arci chiede che si intensifichino le misure di protezione per i magistrati esposti a simili minacce e che si costruisca un clima di rispetto e tutela per chi, ogni giorno, si batte per la giustizia.