ROMA, 13 APRILE 2021 – La proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini agli esperti del Comitato tecnico-scientifico per far riaprire a maggio i cinema, i teatri, i concerti, deve essere l’occasione per trovare soluzioni non discriminatorie che riguardino tutte le attività legate al mondo dello spettacolo e della cultura.
Misure che vengano incontro a cinema, teatri, danza, musica e, più in generale, alle manifestazioni artistiche e culturali. Comprese le attività dell’associazionismo di promozione sociale e culturale, come quelle promosse dai Circoli Arci.
Un’occasione per considerare la cultura una priorità, come abbiamo chiesto ripetutamente in questi mesi segnati dalla pandemia, indispensabile ed essenziale, e per rispondere adeguatamente ad un settore fermo da mesi e ridotto allo stremo. Così come moltissimi Circoli Arci, chiusi e costretti a cancellare migliaia di eventi e attività di promozione culturale.
Se si vuol far ripartire e riaprire il mondo dello spettacolo e della cultura, servono quindi misure per poterlo fare con le stesse regole. In sicurezza, a partire dalle zone gialle, mantenendo l’obbligo della mascherina, il divieto di assembramento, le distanze. Legando la capienza alla grandezza delle sale o dei luoghi all’aperto. E non con misure incomprensibili come quelle che oggi vedono chiusi cinema e teatri e aperte le chiese.
Dopo più di un anno di chiusura degli spazi e dei luoghi dello spettacolo e della cultura il nostro paese è tristemente più povero. Per questo auspichiamo che Governo, Regioni e Cts possano avviare dei protocolli di sicurezza in grado di far ripartire davvero lo spettacolo e le attività dell’associazionismo di promozione culturale. Un settore strategico, sia socialmente che economicamente, segnato oggi da una crisi gravissima e da un futuro incerto.