“Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ad Aboubakar Soumahoro, che inizia oggi uno sciopero della fame fuori da Villa Pamphili, in cui si stanno svolgendo gli Stati Generali dell’Economia, ‘finché il governo non ascolterà il grido di dolore degli invisibili e di tutti gli esclusi’”. Queste le parole di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, in merito alla protesta annunciata dal sindacalista e attivista dei diritti dei braccianti.
“Chiediamo al Governo di riceverlo – ha affermato Chiavacci – in modo che possa partecipare agli Stati Generali al pari di tante forze sociali invitate e che vengano ascoltate le sue richieste. Anche noi dell’Arci le condividiamo: occorre che, nella fase dell’emergenza e della ripartenza, non ci si dimentichi dei tanti che lavorano in gran parte sfruttati in un settore importante come quello dell’agricoltura. Riteniamo giusta e condivisibile anche la richiesta di istituire una “patente del cibo”, che garantisca ai consumatori un cibo eticamente sano”.
“Così come è giusto chiedere l’estensione di un permesso provvisorio per ragioni sanitarie – ha proseguito la presidente nazionale Arci – da estendere a tutti coloro che sono nella situazione di “irregolari”, dei tanti “invisibili” che hanno attraversato e attraversano l’emergenza della pandemia”.
“Auspichiamo che il Governo, le forze politiche e le competenze che sono riunite a Villa Pamphili – ha concluso Francesca Chiavacci – ricevano Aboubakar, ascoltino le sue richieste: non è pensabile che nella costruzione di un piano per il rilancio e la ripartenza non si tenga conto dei tanti cittadini “invisibili” che vivono nel nostro
Paese. E’ indispensabile farlo, se vogliamo immaginare un modello di paese inclusivo e solidale.