Il Tar della Calabria sezione di Reggio Calabria, accogliendo il ricorso del Comune, ha annullato il provvedimento del Ministero dell’Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
La decisione si fonda essenzialmente sulla circostanza, evidenziata dalla difesa del Comune, che a Riace sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio «2017-2019, in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità, e dall’altro, quasi contestualmente, ha assunto un atto che fonda le penalità e, dunque, la revoca su criticità afferenti al precedente triennio». «Il Collegio – scrivono i giudici – reputa che la contraddittorietà tra la prosecuzione autorizzata a dicembre e la successiva nota di gennaio sia manifesta». E così dopo la Cassazione, il mese scorso, ora anche la magistratura amministrativa non può non rilevare «gli innegabili meriti» del «sistema Riace». Solo la Procura di Locri e il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria restano fermi nell’accusare di ogni nefandezza Lucano e il suo modello di accoglienza. La circolare annullata, come si ricorda, determinò la cancellazione di 16 anni di umanità e solidarietà sociale.
Sperando che sia il miglior auspicio per il 26 maggio.