Iniziativa forte delle Green Brigades contro i razzisti e i fascisti.
I tifosi del Celtic di Glasgow, colpiti dall’episodio accaduto di recente in Europa League dove una parte della tifoseria laziale ha sfilato tra cori e saluti fascisti per le vie di Glasgow, hanno reagito in un modo esemplare e non con uno striscione srotolato sugli spalti, iniziativa più prevedibile per una tifoseria, ma promuovendo una raccolta fondi per due associazioni che aiutano concretamente i migranti: il Baobab di Roma e l’associazione Scottish action for refugees.
Finora, sulla piattaforma Gofoundme.com, sono state raccolte oltre 15mila sterline (17mila euro).
«Il Celtic è un club di immigrati. In fuga dalla carestia e dall’oppressione coloniale – spiegano sulla piattaforma online i tifosi scozzesi – un gruppo di immigrati fondò il Celtic football club per nutrire i bambini affamati di una comunità che aveva trovato una nuova casa a Glasgow. Purtroppo, nel 2019, l’intolleranza verso gli immigrati è ancora un argomento attuale in tutta Europa. Troppo spesso questo si manifesta negli stadi di calcio e troppo a lungo è rimasto incontestato. Dobbiamo avere la forza di difendere gli ideali da cui siamo nati. Allo stesso tempo dobbiamo combattere contro quei principi che sono l’antitesi della nostra stessa esistenza. Non c’è posto per il fascismo al Celtic Park come in nessun altro luogo».
Parole chiare, una posizione esplicita, conseguenza dei fatti del 7 novembre scorso a Glasgow.