Le intimidazioni non fermano i soci
Nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 dicembre sono comparsi simboli di estrema destra nell’immobile di via Val d’Aupa 2 nel quartiere del Villaggio del Sole a Udine, sede dell’Arci di Udine, del circolo Arci Cas’Aupa, dell’associazione giovanile Get Up e dello storico circolo Arci Villaggio del Sole. Tre svastiche, una croce celtica e una stella di David. Questo episodio sembra fare da scia a quell’onda nera che da Como a Roma sta inondando questa fine d’anno italiana.
La Questura di Udine sta indagando per capire se si tratta di un’azione sporadica per cui, al momento, quei simboli restano, anche se i ragazzi del circolo Arci Cas’Aupa avevano già dato appuntamento ai loro soci per cancellarli.
Su quelle pareti c’è anche l’opera d’arte del writer Enrico Carne, famoso per i suoi giochi di linee. Carne ha già dichiarato che farà di quelle svastiche un’opera d’arte.
Resta la gravità di quanto accaduto insieme alla straordinarietà del sostegno ricevuto. Istituzioni, esponenti di partito, rappresentanti del mondo del Terzo Settore e tantissimi cittadini hanno espresso la loro solidarietà, rimettendo l’antifascismo al centro di questo Paese, valore fondante della nostra Carta Costituzionale.
Non ci faremo intimorire da questo gesto e continueremo la nostra attività nel quartiere, così come hanno fatto fin da subito i ragazzi e le ragazze di Cas’Aupa, con i concerti del loro festival Dissonanze in programma proprio in quelle sere.
La presidente della Regione Debora Serracchiani si è espressa in quei giorni così «Bisogna fermare il rigurgito di fascismo che si sta manifestando con arroganza nel nostro Paese. (…) È da sciagurati utilizzare simboli che spalancano il baratro della storia sulle peggiori atrocità di cui è stato capace l’uomo. Non è possibile sottovalutare nemmeno un episodio in cui una mano traccia la svastica su un muro. (…) In questo momento occorre che tutte le forze politiche democratiche, senza distinzione, si facciano avanti e prendano una posizione di chiarissimo antifascismo. C’è un clima pericoloso e ideologicamente inquinato, che – conclude – deve essere contrastato».
Il Sindaco di Udine, Furio Honsell «A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e di tutta la città, esprimo solidarietà nei confronti dei circoli colpiti da questo ignobile gesto. La nostra Udine è una città antifascista e respinge con fermezza questi atti. È vergognosa e da condannare con tutta la forza possibile questa manifestazione neofascista che va a colpire un centro culturale ispirato ai valori di libertà e giustizia sociale. Il rischio di una deriva fascista è alto e va bloccato sul nascere».
Come Arci pensiamo che alla vigliaccheria si risponde con il coraggio e all’ignoranza con l’ironia. Abbiamo vinto noi anche questa volta. Anche con questi muri violati. È nostra la vittoria! Siamo partigiani sempre! Liberiamo questo paese con la cultura, con le parole, con l’entusiasmo, costruiamo spazi sociali, siamo popolo e società civile. La storia non si riscrive.