ARCI condanna le violenze a Montecitorio e ribadisce il suo impegno per la democrazia

La Presidenza Nazionale di ARCI esprime con fermezza la propria condanna per i recenti episodi di violenza avvenuti a Montecitorio durante l’esame del ddl sull’Autonomia differenziata. Le scene di aggressione fisica tra parlamentari rappresentano un grave oltraggio non solo alle istituzioni democratiche, ma anche ai valori di coesione e rispetto che dovrebbero guidare il confronto politico.

“Voi che oggi avete in mano il potere e la forza – diceva Giacomo Matteotti alla Camera – voi che vantate la vostra potenza dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di far osservare la legge da parte di tutti. Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì veramente rovinate quella che è l’intima essenza la ragione morale della nazione”​​ .

Queste parole risuonano particolarmente attuali alla luce degli scontri recenti. La nostra associazione ritiene inaccettabile che il confronto politico degeneri in violenza fisica, mettendo a rischio non solo l’integrità fisica dei rappresentanti, ma anche il decoro dell’istituzione parlamentare stessa. È imperativo che tutte le forze politiche si impegnino a mantenere un comportamento responsabile e rispettoso, anche nei momenti di maggiore tensione.

ARCI ribadisce il proprio impegno a promuovere i valori democratici, la coesione sociale e il rispetto reciproco. Come associazione di promozione sociale, crediamo fermamente che il dialogo e il confronto siano strumenti indispensabili. Continueremo a lavorare per rafforzare la partecipazione democratica e a opporci con determinazione a qualsiasi forma di violenza e intolleranza.

In risposta agli eventi recenti, ARCI sarà presente in Piazza Santi Apostoli martedì 18 giugno per la mobilitazione a favore dell’unità e della coesione nazionale, insieme alle forze promotrici della manifestazione . Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine a unirsi a noi per ribadire il nostro impegno comune per una democrazia partecipata e rispettosa, dove il confronto politico si svolge nelle forme civili e non violente che sono il fondamento del nostro vivere comune.