Prevenire e contrastare la violenza sulle donne è una priorità non rinviabile. È un vero e proprio allarme quello che vogliamo lanciare nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Violenze che in Italia sono dolorosamente aumentate durante l’emergenza Covid-19. Un femminicidio ogni tre giorni, una strage tragica e silenziosa, ed episodi quotidiani con donne e ragazze vittime di maltrattamenti e soprusi, tra i bersagli preferiti dell’odio e degli insulti sui social.
Una fotografia impietosa sul gender gap in Italia e sulla persistenza di stereotipi negativi nei confronti delle donne, preoccupante e inammissibile. Pregiudizi radicati e troppo spesso giustificati colpevolizzando le vittime.
Una situazione oscurata e aggravata in questi mesi dall’emergenza legata alla pandemia. Per molte di loro restrizioni e lockdown si stanno rivelando un incubo, ritrovandosi in una condizione di reclusione domestica insieme a mariti e compagni violenti.
Un anno terribile per le donne e per questo occorre intervenire subito. A partire dalle radici della violenza e dalla disparità di genere. Ma occorrono anche volontà politica e risorse, da destinare a chi, come i centri antiviolenza, svolge un lavoro imprescindibile.
Arci, insieme a tanti altri, ha continuato ad essere vicino alle donne anche in questi mesi difficili. Per questo torniamo a sollecitare le istituzioni e la politica a non dimenticarsi ancora una volta delle donne e dei loro diritti.
La violenza si combatte così.