La società e il periodo storico che stiamo vivendo ci sta ponendo di fronte a un pericoloso rigurgito sessista, omofobo e transfobico.
Arci, da sempre in prima linea nella lotta per i diritti civili e le pari opportunità, contro ogni discriminazione, oggi più che mai ha la necessità di presentarsi compatta in tutta la sua federazione ponendo come base i principi dell’autodeterminazione, dell’inclusività e dell’accoglienza.
Anche nel mondo LGBTIQA si affacciano, ciclicamente, alcune posizioni che rischiano di farci fare un passo indietro in questo percorso. Nel pieno rispetto delle convinzioni etiche di ciascuno/a, l’associazione si deve impegnare a superare qualsiasi posizione che ponga idee discriminatorie, giudicanti ed escludenti, coinvolgendo in primis le organizzazioni specifiche che si occupano di queste tematiche all’interno della Federazione Arci.
Le tematiche legate al sex working, la gpa (gestazione per altri), o l’identità di genere delle persone transessuali non possono essere affrontate in maniera proibizionista, cedendo a semplificazioni e furori ideologici che negano spazio alla libertà, al rispetto per la persona e all’inclusione delle differenze.