«Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».
(Antonio Gramsci)
Al di là delle polemiche nate durante la formazione del nuovo governo Lega/M5S, non dovrebbero essere sfuggiti a nessuno due elementi importanti:
- la presenza di uno scontro in atto tra due diverse concezioni politico-economiche all’interno del capitale finanziario e produttivo italiano (che non riguardano soltanto il giudizio sulla Unione
Europea);
- le conseguenze che questo scontro assume nel paese reale sul piano politico e sociale, con un ripresentarsi massiccio delle forze più reazionarie, fasciste e razziste, che poggiano in particolare sull’insoddisfazione di molti strati popolari, nata dalla crisi economica e dall’incapacità dei governi susseguitisi in questi anni di dare risposte ai loro bisogni, e sull’impossibilità di questi settori di trovare un referente politico di sinistra numericamente forte e al contempo teoricamente e praticamente credibile.
Ci pare che la risposta a tutto ciò non possa essere che la costruzione da parte di tutto il popolo della sinistra e di tutti i sinceri democratici, a prescindere dalla loro adesione alle singole forze politiche (partiti, gruppi, associazioni), di un largo ‘Fronte popolare antifascista’, che si ponga i compiti da una parte di chiarire analogie e differenze tra i vecchi e i nuovi fascismi (che si celano spesso sotto la forma di populismi e nazionalismi) e dall’altra di condurre materialmente nei luoghi di lavoro, nelle scuole e dovunque sia necessario, l’opposizione a questa “resistibile” (per citare Brecht) deriva di destra.
È necessario riappropriarsi, difendere e sviluppare tutti gli spazi democratici possibili; è necessario impedire dovunque il diffondersi di qualsiasi tendenza anti egualitaria, razzista e fascista.
Noi, per parte nostra, ci impegneremo a fondo, per dare vita a momenti di confronto e di organizzazione insieme a chiunque sia disponibile a sviluppare e approfondire questo programma di intervento.
Invitiamo l’Arci nazionale e tutti i circoli che ne fanno parte a fare propria, articolare e diffondere questa iniziativa.