Nelle sale il 17 ottobre
Nella mitologia yoruba, Yuli è il figlio di Ogùn, semidio della guerra e del fuoco: un guerriero. E il protagonista del film Yuli – Danza e libertà difatti lo è. Esce nelle sale il giovedi 17 ottobre il film di Icíar Bollaín (Spagna 2018, 109′) vincitore del premio Miglior Sceneggiatura al Festival di San Sebastian. È la storia vera di Carlos Acosta, ballerino cubano ritiratosi dalle scene nel 2015 dopo una straordinaria carriera nelle più grandi compagnie del mondo, primo principal di colore presso la Royal Ballet di Londra. É tratto dall’autobiografia di Carlos Acosta e sceneggiato da Paul Laverty, da sempre collaboratore di Ken Loach. Un racconto di formazione illustrato abilmente dallo stile senza fronzoli di Icíar Bollaín con la forza di una sceneggiatura solida e un ottimo cast. Il piccolo Yuli rifiutava la disciplina della danza, preferendo la strada così come i suoi amici ma viene obbligato dal padre che vuole dargli un’opportunità per voltare le spalle alla povertà che attanaglia Cuba dopo decenni di embargo. Yuli, grazie a un talento straordinario, arriva al successo mondiale divenendo un ballerino paragonato per grazia e capacità tecniche a miti quali Nureyev e Baryshnikov. Il film è indubbiamente imperdibile per gli amanti della danza, ma non solo, perché racconta una battaglia interiore e politica, con la conquista del mondo da parte di un eroe di strada.